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Fondato nel 1990 da Cristina Mazzavillani Muti, Ravenna Festival si è sempre caratterizzato per un programma che include tutti i linguaggi artistici, dalla musica sinfonica a quella da camera, dall’opera al teatro, dalla danza al musical, dal jazz alla musica etnica. Ogni anno da maggio a luglio una città intera diventa palcoscenico per due mesi: dalle basiliche tempestate dall’oro di antichi mosaici agli eleganti teatri storici, chiostri, antichi palazzi, le archeologie industriali, ma anche le spiagge e la pineta dove sostò Dante Alighieri e ancora su fino alle dolci colline che si stagliano lontane all’orizzonte…
Luoghi straordinari – vale la pena ricordare che sono ben 8 i monumenti di Ravenna riconosciuti dall’UNESCO – e una vocazione multidisciplinare sono i tratti distintivi che rendono unico Ravenna Festival e contribuiscono a riscoprire una città crocevia di popoli e di culture. Ogni anno la direzione artistica compone un ricco programma di eventi che ruotano attorno a un tema significativo dal punto di vista culturale e artistico.
Tanti i temi affrontati, attraversati, sviscerati: da quelli più distintamente musicologici dei primissimi anni (da “Salieri e la Scuola di Vienna” nell’ormai lontano 1990 a “Intorno a Rossini”, “Bellini e Wagner”, ecc.) a quelli più visionari che hanno proiettato Ravenna – sempre oggetto e soggetto al tempo stesso – in nuovi paesaggi dell’anima, tra mediterranei, orienti, apocalissi, visioni, deserti, pellegrinaggi… tra popolare e fiabesco, sacro e profano, fino alla storia del Novecento. Nel corso degli anni il Festival ha affrontato eventi cruciali come la Grande Guerra e la Rivoluzione Russa, e reso omaggio a icone quali Nelson Mandela e Dante Alighieri.
Dal 1997, anno del primo storico concerto a Sarajevo, i passi di Ravenna Festival si intrecciano a quelli de “Le Vie dell’Amicizia”, pellegrinaggi laici che toccano città ferite, riallacciano antichi legami con luoghi che hanno fatto la storia, costruiscono “ponti di fratellanza”. A guidare questi viaggi, ambasciatore di cultura nel mondo, è da sempre Riccardo Muti con orchestre e cori che, nello spirito di fratellanza che anima il progetto e a testimonianza dell’universalità del linguaggio musicale, in ogni occasione accolgono tra le proprie fila musicisti della città meta del viaggio. Indimenticabili gli appuntamenti in luoghi simbolo come Beirut, Gerusalemme, Mosca, Erevan e Istanbul, New York, Il Cairo, Damasco, Nairobi, Mirandola, Redipuglia, Otranto, Tokyo, Tehran.
Ph: © Angelo Palmieri